Non so se definirla perversione, oppure no… fatto sta che ogni volta che mi faccio un viaggione devo trovare il parrucchiere più scarso dove infilarmi e farmi tagliare i capelli, possibilmente senza riuscire molto a comunicarci.
Per poi vedere con quale amabile taglio torno in patria per iniziare un nuovo trend capellesco.
Qui mi trovavo in Bolivia, vicino al deserto del Salar, in un bel villaggetto dove la vita scorre tra feste surreali di uomini TUBO, donne succinte e alcool puro (economico e semi piaga sociale)
Passegigo un pò.
Lo vedo, è lui.
Mi infilo in questo bel lerciaio.
All’interno trovo seduto quest’uomo, fatica a parlare… anzi fatica a biascicare… ma si presenta come Enrique e in qualche maniera mi fa scegliere, l’acconciatura GALAN KUMMENELA. la più moderna di tutte quelle indicate dal suo bastone magico.
Il taglio inizia, ma subito mi accorgo delle vampate di alcool che sbanfano dietro alle mie orecchie.
Giuro che per la prima volta, in anni di questa sadica pratica autolesionista del “parrucchiere a caso”, ho avuto timore che succedesse qualcosa.
Ebbene nel momento in cui decide di radere la peluria sul coppino mi sfetta il collo con il rasoio.
Gronda sangue… con una buona dose di alcool puro (che sicuramente prima si era spruzzato pure nel gargarozzo) disinfetta a modo suo la ferita, ride e tutto finisce in allegria.
Il taglio KanalGummenela è stato trasformato per l’occasione in un’acconciatura führeresca.
Saluto, pago i miei 10 bolivianos e torno in hotel dove asciugo i capelli (temevo che lui, phon in mano, mi avrebbe fulminato)
Decido quindi di uscire a farmi un aperitivo, ripassando da Enrique per vedere quali altri temerari si fossero abbandonati alle sue calde mani di forbice.
Ebbene COLPO DI SCENA:
Enrique non c’era più. al suo posto una coppia di signori intenti tagliare i capelli ad altrettanti simpatici ragazzi boliviani.
Stai a vedere che i signori erano i proprietari… ed Enrique l’alcolizzato del villaggio.
Nulla di più probabile visto il taglio di capelli e il taglio sul capocollo.
“Enrique accogli chi entra che andiamo a comperare le sigarette, 10 minuti e arriviamo”
Nel frattempo sono passato io.
Olè
