Film fantasy del 1987 diretto da Rob Reiner.
Mi nombre es Iñigo Montoya. Tu hai ucciso mi padre, preparate a morir.
“Bottondoro era cresciuta in una fattoria nel paese di Florin. I suoi passatempi preferiti erano cavalcare e tormentare un giovane garzone della fattoria. Il suo nome era Westley, ma lei non lo chiamava mai così.” Non ti sembra bellissimo come inizia?
Sì mi sembra fighissimo.
Così il nonno ispettore Colombo inizia a raccontare questa magnifica Storia Fantastica…ed è un film capolavoro.
La storia Fantastica è un film del 1987 appartenente al filone “fantastico” (oh, ma va?) che ha il suo apice nella Storia Infinita (1984) e in Labyrinth (1986), che riscopre in tema filmico le fiabe, quelle delle principesse, dei castelli e dei principi azzurri, le fiabe classiche, quelle che si leggono nei libri.
Ed è con questa premessa che il vecchio nonno che noi anziani ricordiamo tutti nell’Ispettore Colombo inizia a leggere la storia al non più piccolo Jimmy, odioso ragazzino sempre attaccato ai videogiochi che fin da subito odi con tutto te stesso e speri che sia oggetto di bullismo a scuola.
La storia è semplice: ci sono due tizi che si amano di vero amore che sconfigge anche lo sporco più ostinato. Dopo mille peripezie il loro amore trionferà su tutto e tutti, compresi i soliti mascalzoni, villani, scarrafoni, raccomandati.
Ma andiamo con ordine, mettiamoci comodi e scopriamo “come fa un libro a piacerti più della Tv, del baseball e dei videogames?” – Non può, infatti ci hanno fatto un film…
Bottondoro è una turbofregna che ama dare ordini a un giovane garzone di nome Westley. Questo suo modo di fare simpatico come un sacchetto di spilli in tasca è solo un modo molto maturo per far capire che c’ha le scalmane per il pettinatissimo e biondissimo sellacavalli il quale risponde sempre “Ai tuoi ordini” manco fosse una Alexa efficientissima. I due bellissimi e pettinatissimi si innamorano ma siccome non si vive di solo amore e lui c’ha le pezze ‘arc*lo decide di partire per fare fortuna.
A questo punto sembrerebbe che Westley muoia per mare nell’incontro con il famigerato Pirata Neutro Roberts, bucaniere dai capelli pulitissimi. Si scoprirà più avanti che in realtà il Pirata Roberts è solo un personaggio interpretato da più persone nel corso del tempo perchè così si risparmiava a stampare i biglietti da visita nuovi, si sfruttava il marchio e si incassavano i diritti d’autore dalla Universal.
Essendo rimasta sola in una società antiquata Bottondoro accetta di sposarsi con il capo degli imbecilli: il principe Humperdinck.
Il fetuso in questione c’ha un piano geniale per poter dichiarare guerra alla repubblica delle banane e così diventare ancora più principe: “facciamo rapire la mia promessa sposa così c’abbiamo la scusa per invadere l’invadibile.”
Bravo funzionerà. Credici.
Manda dunque a rapire la promessa sposa un terzetto di “bravi ragazzi”: il “genio criminale” italiano Vizzini, il gigante groenlandese Fezzik e lo spadaccino spagnolo Inigo Montoya.
A questo punto arriva il Pirata Roberts che sconfigge e si guadagna la stima del Gigante Fezzik e dello spadaccino Inigo Montoya e uccide in una gara di astuzia il genio Vizzini dimostrando di essere il “the best of” in ogni specialità. Salvata la principessa e rivelatosi il vecchio Westley deve però fare i conti con il reale cattivo della storia: il principe imbecille.
Dopo una serie di colpi di scena per cui Bottondoro viene rapita dal principe, il nostro eroe si allea con i due guasconi appena sconfitti e riesce a salvare la sua bella il “vero amore” trionfa e vissero per sempre felici e contenti. Campane a festa e Inigo Montoya è il nuovo Pirata Roberts. Ci sta? Ci sta.
Ci si legge settimana prossima!
Il Qjo: figlio degli ‘anta sin dal 1982
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